Salute, affettività e libertà di corrispondere e comunicare : I diritti fondamentali alla prova del carcere.
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- 9788834838020
- 365.0684
- HV9692 -- .N376 2014eb
Intro -- Table of Contents -- Capitolo 1 -- I diritti in carcere -- 1. Carcere e diritti fondamentali -- 1.1. I diritti dei detenuti nella giurisprudenza costituzionale -- 1.2. I diritti alla salute, all'affettività e alla comunicazione libera e segreta -- 1.3. La Carta dei diritti e dei doveri dei detenuti e degli internati -- Capitolo 2 -- La tutela della salute in carcere -- 1. Il diritto alla salute nella Costituzione repubblicana e nelle fonti sopranazionali -- 1.1. La salute come diritto fondamentale dell'individuo e come interesse della collettività -- 2. Il diritto del detenuto all'integrità fisica e psichica -- 2.1. I concetti di salute e di integrità psicofisica -- 2.2. Tutela dell'integrità fisica e impiego della forza nei confronti del detenuto -- 2.3. Il divieto di portare armi all'interno dell'istituto -- 2.4. Isolamento continuo (diurno e notturno) e integrità psichica del detenuto -- 2.5. Misure restrittive atipiche ed integrità psichica del detenuto -- 3. La tutela preventiva della salute: i diritti alla salubrità dell'ambiente di vita e alla permanenza all'aperto per periodi adeguati -- 3.1. Condizioni igieniche e strutturali degli ambienti detentivi -- 3.2. Il sovraffollamento carcerario -- 3.3. I diritti alla permanenza all'aperto e all'esercizio fisico -- 4. Il diritto del detenuto di ricevere le cure mediche -- 4.1. Il servizio sanitario penitenziario -- 4.2. Accertamenti diagnostici e cure mediche a favore del detenuto "nuovo giunto" -- 4.3. La prevenzione del suicidio -- 4.4. Accertamenti diagnostici e cure mediche durante il corso della detenzione e al momento della dimissione dal carcere -- 4.5. Le cure mediche a favore di particolari categorie di detenuti -- 4.6. Il trasferimento del detenuto per motivi di salute e il ricovero in luogo esterno di cura.
4.7. Rinvio e sospensione dell'esecuzione della detenzione in carcere -- 5. Il diritto all'autodeterminazione terapeutica -- 5.1. La relazione medico-paziente: il consenso informato -- 5.2. Il diritto alla prestazione medica fiduciaria: la scelta del medico, delle terapie e del luogo di cura -- 5.3. Il diritto di rifiutare o di interrompere le cure -- 6. La salute come interesse della collettività: i trattamenti sanitari obbligatori -- 6.1. I trattamenti sanitari obbligatori nella giurisprudenza costituzionale -- 6.2. Le visite mediche obbligatorie e l'isolamento sanitario -- 6.3. L'uso dei mezzi di coercizione fisica -- 6.4. La nutrizione coatta del detenuto in sciopero della fame -- Capitolo 3 -- Il diritto fondamentale al mantenimento delle relazioni affettive. -- I colloqui visivi, le visite e la corrispondenza telefonica -- 1. Il diritto fondamentale all'affettività e le esigenze dell'istituzione carceraria -- 1.1. Persona e sfera degli affetti -- 1.2. Persona detenuta e sfera degli affetti -- 2. I colloqui visivi all'interno del carcere -- 2.1. Fondamento e limiti del diritto ai colloqui visivi -- 2.2. Le persone legittimate al colloquio: i familiari -- 2.3. (Segue) I conviventi -- 2.4. (Segue) Le altre persone e il Garante dei diritti dei detenuti -- 2.5. La frequenza mensile dei colloqui visivi: i colloqui ordinari -- 2.6. Colloqui aggiuntivi ed esigenze di umanizzazione del trattamento penitenziario -- 2.7. (Segue) Colloqui aggiuntivi ed esigenze del trattamento rieducativo -- 2.8. Segretezza e modalità di svolgimento del colloquio -- 2.9. La durata del colloquio visivo -- 2.10. Le autorità competenti al rilascio dei permessi -- 2.11. I colloqui visivi e i regimi penitenziari differenziati -- 3. La visita da parte delle persone ammesse al colloquio -- 3.1. Visita e colloquio visivo: due istituti a confronto.
3.2. I diritti all'autodeterminazione sessuale e alla procreazione -- 4. La comunicazione a distanza mediante apparecchiature telefoniche -- 4.1. Il diritto del detenuto alla corrispondenza telefonica -- 4.2. I soggetti legittimati al colloquio telefonico -- 4.3. Le autorità competenti ad autorizzare la corrispondenza telefonica -- 4.4. La revoca del provvedimento di autorizzazione -- 4.5. Frequenza e durata dei colloqui telefonici -- 4.6. Le modalità di svolgimento del colloquio telefonico -- 4.7. Ascolto e registrazione della conversazione telefonica -- 4.8. I colloqui telefonici e i regimi penitenziari differenziati -- 4.9. I permessi premio articolati in forma di telefonata -- 5. I colloqui visivi e telefonici dei detenuti collaboratori di giustizia -- 5.1. Fonti normative e principi -- 5.2. Il regime ordinario e quello differenziato -- Capitolo 4 -- L'inviolabilità della libertà e della segretezza della corrispondenza epistolare -- 1. La libertà di comunicare riservatamente e il diritto all'informazione -- 1.1. Le due sfere di tutela: la libertà e la segretezza della corrispondenza -- 1.2. La corrispondenza epistolare dal e verso il carcere -- 1.3. Il diritto all'informazione -- 2. Le restrizioni al diritto di corrispondere liberamente e segretamente e al diritto di informarsi -- 2.1. Il faticoso percorso di adeguamento ai principi e alle regole costituzionali e convenzionali -- 2.2. Le limitazioni nella corrispondenza epistolare e nella ricezione della stampa e le forme di controllo -- 2.3. Finalità pubbliche perseguite ed efficacia personale e temporale delle misure restrittive -- 2.4. (Segue) Le sfere di immunità: la corrispondenza inviolabile -- 2.5. L'autorità giudiziaria competente a disporre le misure restrittive -- 2.6. La forma e i requisiti del provvedimento restrittivo.
2.7. Il reclamo giurisdizionale: la comunicazione al detenuto del provvedimento restrittivo -- 2.8. La libertà di corrispondere segretamente nei regimi detentivi differenziati -- Capitolo 5 -- I contatti tra la persona detenuta e il difensore -- 1. I contatti visivi, telefonici ed epistolari tra il detenuto e l'avvocato -- 1.1. Il colloquio visivo con il difensore -- 1.2. I colloqui telefonici con il difensore -- 1.3. La corrispondenza epistolare difensiva -- Capitolo 6 -- La tutela giurisdizionale dei diritti dei detenuti nei confronti dell'autorità amministrativa -- 1. Il diritto alla tutela giurisdizionale nella giurisprudenza costituzionale e di legittimità -- 1.1. Il reclamo c.d. generico ex art. 35 o.p.: le carenze del sistema di tutela giurisdizionale -- 1.2. Dal reclamo c.d. generico al reclamo giurisdizionale -- 1.3 Aspettando il legislatore. La costruzione giurisprudenziale di una procedura giurisdizionale conforme a Costituzione -- 1.4. (Segue) Alla ricerca dell'effettività del rimedio preventivo -- 2. Il nuovo sistema di tutela dei diritti del detenuto -- 2.1. Il reclamo giurisdizionale (artt. 35 bis e 69, comma 6, o.p.) -- 2.2. Il residuo ambito di operatività del reclamo c.d. generico diretto al magistrato di sorveglianza (art. 35 o.p.) -- 2.3. (Segue) Il reclamo generico rivolto alle altre autorità: i poteri di vigilanza conferiti al Garante nazionale dei diritti del detenuto.
Il carcere è, da sempre, un "campo desperienza decisivo" per apprezzare la capacità di un ordinamento giuridico di garantire una tutela effettiva di tutti quei diritti fondamentali che definiscono "lo spazio vitale che circonda la persona e senza il quale questa non può esistere e svilupparsi in armonia con i postulati della dignità umana".Privilegiando simile prospettiva, lautore si propone di verificare il grado di conformità delle norme sullordinamento penitenziario ai precetti costituzionali e convenzionali che riconoscono e garantiscono i diritti alla salute, allaffettività e alla corrispondenza libera e segreta. Si tratta di diritti fondamentali e universali dalla cui sfera di intangibilità scaturisce un ventaglio di situazioni giuridiche soggettive tra loro intimamente connesse. Se, infatti, la tutela della salute mira a garantire non semplicemente lassenza di malattia, ma uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, allora essa è imprescindibilmente legata alla tutela dei rapporti parentali e delle relazioni affettive, dal momento che linterruzione dei contatti con i propri cari è quasi sempre causa del "crollo" psicofisico del detenuto. Dal canto suo, il diritto al mantenimento delle relazioni affettive presuppone il riconoscimento della libertà di corrispondere e di comunicare riservatamente. Soltanto modalità di contatto che assicurino la riservatezza della comunicazione, infatti, possono consentire ai detenuti di mantenere e di sviluppare i rapporti affettivi nel modo più normale.Tutto il lavoro, quindi, è permeato dalla convinzione che la tutela della salute, della sfera degli affetti e della libertà di corrispondere e di comunicare riservatamente contribuisca a garantire la "dimensione basica" della dignità umana. In tali diritti elementari, infatti, si riflettono bisogni comuni a tutte le persone, il cui
soddisfacimento è necessario al raggiungimento, anche in carcere, di "una vita minimamente degna".
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